ovviamente dipende dallo stadio in cui si trovano
-EMORROIDI DI I GRADO. Sono visibili soltanto all’esame anoscopico. Esse sanguinano ma non prolassano
-EMORROIDI DI II GRADO. Sono quelle che prolassano all’esterno ma rientrano spontaneamente nel canale anale
-EMORROIDI DI III GRADO. Sono quelle che prolassano all’esterno in maniera persistente e necessitano di una manovra manuale del paziente per il rientro nel canale anale
-EMORROIDI DI IV GRADO. Sono quelle che, una volta prolassate, non sono più riducibili all’interno. In questo stadio la mucosa anale è sempre a contatto con gli indumenti.
TRATTAMENTO
Il trattamento delle emorroidi dipende dallla sintomatologia e dal grado di classificazione.
Alimentazione e trattamento topico
Il primo stadio di cura consiste in un trattamento dietetico per la correzione della stitichezza. In primo luogo, si consiglia al paziente di introdurre una maggior quantità di fibre (frutta, verdura e alimenti integrali) e di alimenti liquidi e di abbandonare alimenti irritanti (alcool, spezie, dolci). E’ sconsigliato l’uso di lassativi e di purganti.
Nei casi acuti, per alleviare i sintomi può essere utile ricorrere un trattamento farmacologico locale, anche se l’impiego a lungo termine di pomate e supposte può determinare l’insorgere di dermatiti o allergie locali. In ogni caso, il trattamento farmacologico deve sempre essere abbinato alle indicazioni dietetiche-comportamentali già menzionate.
Le preparazioni farmacologiche più comuni sono quelle a base di cortisonici e anestetici locali, associati fra loro o con altre sostanze. I cortisonici esercitano un effetto lenitivo sull’infiammazione, il prurito e l’edema; gli anestetici hanno invece l’unico scopo di alleviare il dolore e bisogna ricordare che l’applicazione prolungata può indurre sensibilizzazioni.
Alcune formulazioni per uso topico contengono sali di bismuto, che possiedono proprietà astringenti; altre contengono eparinoidi e rutosidi. E’ possibile associare un trattamento per via orale di escina o di diosmina che hanno proprietà antiedemigene o capillaroprotettive. Per ridurre il dolore e l’infiammazione può essere utile l’impiego di un analgesico.
Spesso queste prime misure terapeutiche sono sufficienti a bloccare il sanguinamento per emorroidi di I e di II grado e persino migliorare i sintomi di quelle di grado III. In ogni caso, è necessario consultare il medico qualora il trattamento non inducesse alcun miglioramento nell’arco di una settimana.
Trattamento sclerosante
Le emorroidi interne di I grado che presentano sintomi di una certa entità vengono spesso curate con l’iniezione di sostanze sclerosanti. Si tratta di un intervento conservativo ambulatoriale che prevede l’iniezione di un agente sclerosante (per esempio, olio fenolato 5%) per via sottomucosa alla radice del peduncolo emorroidario. L’intervento può provocare una lieve dolenzia rettale e la guarigione completa richiede 3-6 settimane. Molto raramente si verificano complicanze, quali necrosi e ulcerazione, ma è molto comune l’insorgenza di recidive.
Legatura con elastico
Rappresenta il trattamento di scelta per le emorroidi di grado II e III. Si tratta di una procedura sicura ed efficace. Un minuscolo elastico viene posizionato intorno alla base dell’emorroide interna; ciò fa sì che la vena prolassata vada incontro a ischemia e necrosi e si distacchi dopo qualche giorno. Trascorsi alcuni anni dal primo trattamento, nel 15-20% si rende necessario un secondo intervento a causa delle recidive.
Fotocoagulazione
Si tratta di un intervento di coagulazione con raggi infrarossi che è in grado di ridurre il sanguinamento di emorroidi di II e III grado. E’ una procedura veloce, i cui risultati sono comparabili a quelli ottenuti con la scleroterapia, ma è molto più costosa di quest’ultima.
Crioterapia, elettrocoagulazione e laserterapia
Tali trattamenti prevedono rispettivamente l’impiego di protossido d’azoto, di bassi voltaggi e di un raggio laser allo scopo di distruggere il tessuto emorroidario ed eliminare il sanguinamento.
Emorroidectomia chirurgica
Il ricorso all’intervento chirurgico è di solito riservato ai pazienti di III e IV grado; esso viene consigliato anche ai soggetti che non hanno ricavato alcun beneficio dagli altri trattamenti. L’intervento non necessita di ricovero e può essere eseguito in regime di day hospital, con anestesia regionale o locale.